Villa Minelli (Venise)
Scheda (Congregazione degli Esposti di Venezia) Comune: Ponzano Veneto Frazione: Ponzano Veneto Località: La Villa Indirizzo: Via Villa Minelli, 24 Epoca: XVII Proprietà: Benetton S.p.a. Vincolo (legge): L.1089/1939 Decreto (data): 1962/02/17 | Villa Minelli - particolare: chiesa |
La villa Minelli fu edificata nel secolo XVII dalla famiglia veneziana dei Minelli , importanti commercianti bergamaschi.
Agli inizi dell’ 800 la villa e gli edifici ad essa collegati erano passati in proprietà dell’istituto degli Esposti di Venezia, cioè dell‘orfanotrofio di quella città, che li mantenne fino agli anni sessanta, quando furono acquistati dalla società Benetton che li ha recentemente restaurati.
La villa Minelli di Ponzano rappresenta, oltre che un importante esempio di architettura seicentesca con decorazioni pittoriche dell’età barocca, soprattutto un modello di restauro e di riutilizzo di una villa veneta, con l’inserimento in essa di attività produttive. Essa infatti è esemplare dimostrazione di come sia possibile recuperare il complesso architettonico e la solennità del luogo, oggi questa villa è la sede della "United Colors Of Benetton".
Avvicinandosi agli eleganti cancelli d'ingresso impreziositi da vasi, si avverte subito il fascino che sprigiona da questo complesso, dove accanto alla villa di gusto veneziano si trovano la barchessa, le adiacenze, completamente ristrutturate, e la graziosa chiesetta.
Un ciclo di affreschi databile intorno al 1660-1-665, attribuito a Pietro Liberi (1614-1700), decora alcune stanze delle foresterie. Nella foresteria di destra, le figure allegoriche della Pittura, della Poesia, della Musica e della Scultura trovano posto nella prima stanza in quattro finte nicchie. Nel soffitto invece predomina un finto cornicione da cui si affacciano vari personaggi.
Nella seconda stanza rimangono solo alcuni motivi decorativi.
Nella terza stanza le pareti sono adornate con varie divinità marine. Nel soffitto trovano posto le rappresentazioni delle Stagioni. Interessanti le figure femminili, dalle vesti ben disegnate e dai corpi sensuali.
Nella foresteria di sinistra rimangono alcuni affreschi, databili intorno al 1650, il cui autore non è noto.
Il porticato è decorato da un lungo fregio alternato a paesaggi. Altre tre stanze presentano immagini simili tra loro e motivi decorativi.
Uno splendido giardino fa risaltare gli edifici chiari. In effetti un soffio di quella vitalità veneziana si respira in questo posto, non solo per le industriose attività svolte, ma anche per le linee architettoniche che si trovano nell'edificio centrale, che ricorda nelle ampie sale e nelle alte finestre i palazzi che si affacciano sul Canal Grande.
Di forma squadrata, con il tetto sottolineato da una raffinata cornice dentellata e da un'ordinata sequenza di aperture quadrate, la villa presenta sulla facciata principale il classico poggiolo in pietra con grandi trifore, il cui stile si ripete nelle porte d'ingresso. Le adiacenze in particolare sono affrescate in modo mirabile.
Nel gennaio 1849, la villa fu requisita per alloggiare truppe austro-ungariche in transito nei nostri territori. Parte delle artistiche inferriate furono rimosse senza sapere la loro destinazione; un’altra parte, nel 1917, fu prelevata e inviata a Firenze per salvarla da un’eventuale invasione del nemico.
Nel periodo tra le due grandi guerre le condizioni della villa giunsero ad un limite di degradazione tale da far temere ad un’inevitabile perdita. I locali della barchessa furono adibiti a botteghe di fabbri, falegnami e a negozio di macelleria. Gli affreschi soffrirono perché coperti da tinte e intonaci sovrapposti. Un altro locale servì per l’incubazione dei bachi da seta.
Molto aveva sofferto la villa anche verso la fine della prima guerra mondiale quando in essa furono alloggiati un reparto di soldati inglesi (scozzesi), un reparto italiano, una sezione di sussistenza con una macello militare, una scuderia e una reparto per curare quadrupedi malati o feriti. Alcuni locali della villa furono adibiti a granai militarti; la soffitta ospitò molti operai addetti alla costruzione delle trincee e delle casematte per una nuova linea difensiva in vista di un possibile cedimento della linea del Piave.
Source : http://www.bassoandrea.com/Ponzano/Ponzano/VillaMinelli/tabid/302/language/it-IT/Default.aspx